Prefazione alle Storie di William Shakespeare, tradotte da me medesima

Tra  gli autori che si sono prodigati al fine di adattare le opere di William Shakespeare affinché anche i più giovani potessero apprezzarne linguaggi e contenuti, quello che a oggi preferisco è Leon Garfield.9780395861400

Premettendo che naturalmente non ho avuto la possibilità di leggerli e analizzarli tutti, per mancanza più di tempo che di voglia, è il mio favorito per vari motivi. Tra questi, la capacità di sintassi dell’autore, che non trascura però i particolari narrativi e lessicali dei versi originali, rendendo la lettura scorrevole e “musicale”. E il fatto che le trame non vengono modificate, come invece in altri adattatori, i quali hanno scelto ad esempio di dotare di lieto fine le tragedie più famose del Bardo, con conseguente perdita di significato, oltre che di contenuto.

Dopo avere acquistato i due volumi delle Shakespeare Stories in lingua originale, usati su Internet, ho iniziato a leggerne alcuni brani ai miei bambini, Daniele, 6 anni, e Francesca, 4 anni. Cerco da sempre, un po’ per gioco un po’ seriamente, di coinvolgerli il più possibile nella mia passione per le opere di Shakespeare e nello studio della lingua inglese. Di solito leggo quindi loro prima qualche riga in inglese, poi le traduco in italiano. Per rendere più scorrevole la narrazione, e per facilitarmi il lavoro, per così dire, ho iniziato quindi a tradurre le storie prima di leggerle, per crearmi una specie di canovaccio per trarmi di impaccio, per fare la rima, di fronte ai miei due piccoli Maestri.

Da qui il desiderio di condividere con i lettori di lingua italiana le mie traduzioni dei racconti di Garfield, destinate non solo ai più piccoli, ma anche a chi per esempio desideri avvicinarsi a Shakespeare, prima di apprezzare il più degno originale. Traduzioni che vi presento in tutta umiltà: una goccia nel mondo shakespeariano, destinata a tutti coloro che desiderino fare parte di questo oceano.

Inizio con raccontarvi quindi Re Lear, con dedica a mio figlio Daniele, il quale, un giorno, alla mia domanda “Quanto mi vuoi bene?” mi ha risposto: “Ti voglio bene quanto un figlio deve amare la sua mamma”.

Ok, forse questa Educazione Shakespeariana mi sta sfuggendo un po’ di mano….

Nota: in quanto opere condivise online, le mie traduzioni possono essere copiate, stampate, lette ad alta voce, diffuse come meglio vi piaccia. Vi chiedo solo la cortesia di contattarmi preventivamente qualora desideraste di utilizzare i miei testi pubblicamente. Grazie!

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